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Vi dicevo dunque, dottore, che il dì 24 dello scorso
ottobre passavo sul far della sera dal Ponte dei Re ac-
canto a Garbe. Un uomo, appoggiando i gomiti sul pa-
rapetto e il mento sulle palme, guardava molto attenta-
mente l acqua del fiume. Uscivano tra le sue dita delle
ciocche di barba bianchissima; la faccia, mezzo nascosta
dal cappello tirato sulla fronte, non si vedeva bene. Non
era vestito propriamente né da contadino, né da ope-
raio: portava una casacca e de larghi calzoni d un colore
chiaro grigiastro.
Passai accanto al vecchio; non si mosse; continuò a
fissare l acqua vicino alla pila del ponte, dove, stringen-
dosi per attraversare le due arcate, gorgoglia impetuosa-
mente. Guardai abbasso anch io, credendo che vi fosse
qualcosa di curioso a vedere; non avvertii niente di stra-
no, ma quel gioco di onde, a cui non avevo mai badato,
mi piacque.
È una lotta formidabile tra l acqua che corre e i sassi
colossali che tentano di sbarrarle la via. E le onde, incal-
zate da quelle che sono dietro, e queste cacciate innanzi
dalle altre più lontane, a cominciare dai rigagnoli na-
scenti nelle nubi, quanta fatica, quanta astuzia devono
Letteratura italiana Einaudi 59
Camillo Boito - Senso
adoperare, e come s affannano a spuntarla di proseguire
il loro cammino! Lo spettacolo del contrasto fatale tra il
moto e l immobilità, eterno e d ogni attimo, mette
nell anima un timido scoramento, e nello stesso tempo
fa sorridere di un così cieco impeto nell operare e di una
così orba caparbietà nel resistere. C è dei momenti, in
cui le forze opposte della natura somigliano a fanciulli
mal educati, l uno dei quali gridi voglio, e l altro, pestan-
do i piedi, ripeta non voglio.
E su quei massi, i quali spuntano fuori dal letto, che
non è un letto di pace, vegetano, seminati dal vento in
un pugno di terra deposta colà dallo stesso vento a un
granello alla volta, de virgulti di salici, degli arboscelli
di pioppo, i quali canzonano, deboli e flessuosi, la furia
che li circonda. La natura, come la vita, è una catena di
vani sogghigni.
Se il masso non solleva molto la testa, l acqua gli corre
su, e scende poi in cascate gaie, cercando il piano più
basso: è un cristallo terso, curvo, regolare, una campana
lucida, un ombrello trasparente, con qualche filetto opa-
co di vetro di Murano; e si frange poi a piedi in ispruzzi
d infinite perlette bianche, di quelle che le Muranelle in-
filano le sere d estate, sedute sul gradino della porta di
casa, ciarlando di Tita e di Nane.
L onda è avveduta: sceglie per solito il cammino mi-
gliore. Ma qualche volta si trova chiusa tra i sassi, e allo-
ra, non potendo aspettare, scatta in uno sprazzo e via;
tal altra si caccia distrattamente in un laberinto, e gira e
rigira e, se vuole uscirne, le conviene tornare indietro; fi-
nalmente accade che ella si smarrisca in uno spazio dove
il caso ha messo un insormontabile sostegno di pietre, e
allora si ferma impaurita, perde la bussola, s accascia e
da turbine diventa specchio. E sotto all acqua, che riflet-
te in iride la tinta del cielo o che si trasforma in ispuma
d argento, v ha il vario e brioso colore dei sassi, giallo,
rosso, bianco, verde di muschi e di licheni.
Letteratura italiana Einaudi 60
Camillo Boito - Senso
La gran battaglia si concentrava alla pila del ponte. Le
onde combattevano le onde, che cozzavano insieme, si
spezzavano, si frantumavano, s accavalcavano, s am-
monticchiavano, diventavano matte di furor bellicoso,
mandavano bava in vece di sangue, e gocciole e stille si-
no al parapetto del ponte, con un romore, con un fra-
stuono da far tremare un eroe.
Il vecchio guardava sempre impassibile.
Andai per la mia strada, senza curarmi di lui, passo
passo fino a Nozza.
Il cielo nuvoloso, minaccioso, principiava a oscurarsi,
e soffiava un vento assai fresco dalle alte montagne. Ri-
nunciai a proseguire la passeggiata, e tornai indietro. Al
Ponte dei Re c era sempre il vecchio, nello stesso posto,
nella stessa attitudine di prima. Guardava sempre a pie-
di della pila. La cosa mi parve bizzarra; mi avvicinai al
vecchio e gli dissi:  Buon uomo, scusate  . Non si mos-
se. Continuai:  Scusate se vi disturbo; ma il cielo è ne-
gro, minaccia il temporale e non è lontana la notte. Se
abitate discosto, dovreste incamminarvi.
Il vecchio si rizzò lento lento, mi guardò in viso come
trasognato, e, senza aprir bocca, tornò ad appoggiarsi al
parapetto e a contemplare il fiume.
Io insistetti:
 Avete bisogno di nulla?
 No  , rispose senza voltarsi.
Gli diedi la buona notte e m avviai verso Garbe. Fatti
cento passi mi voltai. Non so se fosse curiosità o com-
passione: nella faccia di quel vecchio bianco credevo di
avere letto un dolore profondo, una sinistra melanconia.
Pallido, con gli occhi infossati, con le labbra nericcie, mi
aveva fatto pietà e terrore. Mi trovai al suo fianco, porta-
to da una forza quasi involontaria, e gli dissi interrotta-
mente, aspettando una risposta che non veniva:
 Scusate di nuovo. Ditemi se posso giovarvi in qual-
cosa. Vi sentite poco bene? Vi offro una stanza a Garbe
Letteratura italiana Einaudi 61
Camillo Boito - Senso
per questa notte. Mi sembrate forestiero. È accaduto an-
che a me fuor di paese di trovarmi senza danaro: ne ave-
te forse bisogno?
Dopo queste ultime parole il vecchio si voltò grave-
mente, tentando di muovere le labbra a un sorriso. 
Grazie, non mi occorre nulla  , rispose. Poi, messa la
mano nella tasca dei calzoni, ne cavò il pugno serrato e,
alzatolo sopra il parapetto, l aperse. Il vento fece volar
via nel fiume, sparpagliati qua e là, forse una ventina di
piccoli biglietti.
Mentre io, irritato, stavo per rimproverarlo, balbettò
con voce strozzata:  Ho sete.
 Scendete a bere nel fiume  , esclamai duramente.
Il vecchio s incamminò alla rampa scoscesa, che va
giù a lato di una testata del ponte; ma, giunto lì, vacillò
sulle gambe mal ferme. Corsi ad aiutarlo e, sostenendolo
per l ascella, lo condussi al fiume. Riempii io stesso il
suo cappello di acqua. Bevette a brevi sorsi.
 Non vi rimettete subito il cappello bagnato in testa,
che non vi faccia male. Abitate lontano?
 No.
 Ma non siete di questo paese?
 No.
 E dove state di casa? Vi accompagnerò.
 Non importa. Sto vicino.
 V accompagnerò ad ogni modo.
Il vecchio mi guardò dritto negli occhi, e con accento
risoluto disse:  Non voglio.
Poi, meno seccamente, aggiunse quasi con ripugnan-
za:  Aspetto qualcuno.
 Un figlio forse?
 Non ho figli.
 Un parente?
 Non ho parenti.
 Un amico?
 Non ho amici.
Letteratura italiana Einaudi 62
Camillo Boito - Senso
 Chi dunque?
Pensò un poco e rispose:
 Il destino.
S appoggiò di nuovo al parapetto del ponte e tornò a
guardare l acqua di sotto.
 Perdonate alla mia insistenza. Di che paese siete?
 Di un paese dove si muor di dolore.
 E andate?
 In un paese che non conosco.
Queste risposte misteriose fecero nascere nel mio cer-
vello uno sciocco sospetto. Esclamai con espansione:  [ Pobierz całość w formacie PDF ]

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